COMUNICATO – DISCUSSIONE APPELLO SEI SCATTI
Informiamo i Soci A.N.F.I. ed i nostri assistiti interessati alla vicenda legata al ricorso dei “sei scatti” che giorno 14.03.2023 è stata celebrata innanzi al Consiglio di Stato l’udienza di trattazione del merito degli Appelli circa l’applicazione delle disposizioni recate al comma 2 dell’art. 6-bis del D.L. n. 387/1987.
Nel mese di aprile, verosimilmente, l’organo giurisdizionale di ultimo e definitivo grado di giustizia amministrativa dissiperà ogni dubbio – si spera – sulla vicenda.
All’udienza in parola, esaminate le norme da applicare, sono state poste in particolare all’attenzione del Collegio giudicante le problematiche concernenti la prescrizione. La discussione è stata incentrata anche sulle relazione attuariale depositata dall’INPS. L’Istituto, infatti, nel tentativo ultimo di sterilizzare le decisioni favorevoli dei Tar, risulta aver giocato il suo jolly preferito !
In tal senso, l’Ente ha scomodato la Direzione del Coordinamento Statistico Generale producendo nei giudizi d’appello – fuori dai termini processuali – una “accurata” relazione attuariale, con la quale minaccia nefaste conseguenze sui conti dello Stato !
È avvenuto, pertanto, che l’amministrazione sulla scorta della mera elencazione dei “numeri di spesa”, ritenuti necessari a dare attuazione al beneficio di legge recato all’art. 6 bis d.l. 387/1987, ha sostento la necessità di un’interpretazione costituzionalmente orientata per preservare la sostenibilità del sistema previdenziale.
La “formula” proposta dall’INPS, volta a contenere – rectius, contrastare – l’assunta interpretazione “estensiva” delle decisioni favorevoli dei Tar, è stata oggetto di severa critica da parte dello Studio Legale Bacci.
A parere di chi scrive, infatti, a fronte di una espressa previsione di legge (art. 6-bis del d. l. 387/1987), non può l’attività interpretativa essere utilizzata, anche se costituzionalmente orientata, al fine di attribuire alla medesima un contenuto opposto.
E ciò neppure se la Corte costituzionale abbia ribadito la legittimità degli interventi normativi finalizzati a modificare in senso peggiorativo i trattamenti pensionistici, in nome del principio del bilanciamento complessivo degli interessi costituzionali nel quadro delle compatibilità economiche e finanziarie.
L’alchemica soluzione propugnata dall’Istituto, invero, è parso un controsenso come meglio verrà spiegato in un articolo di prossima pubblicazione sul periodico dell’ANFI “ Fiamme Gialle”.
Attendiamo, dunque, fiduciosi che il Consiglio di Stato neutralizzi il jolly dell’I.N.P.S. sulla scorta delle considerazioni giuridiche, offerte al Collegio nella dibattuta discussione della pubblica udienza del 14.03.2023.
Mario Avv.to Bacci