RICORSI PEREQUAZIONE 2023: ANCORA IN CAMPO, MA ATTENTI ALLE ILLUSIONI
Ricorso CEDU perequazione pensioni: è questa la nuova espressione che in questi giorni sta circolando tra pensionati e associazioni. Ma la battaglia perequativa è tutt’altro che chiusa o semplice.
Nonostante la sentenza n. 19/2025 della Corte Costituzionale abbia confermato la legittimità della norma che ha limitato la rivalutazione delle pensioni per il biennio 2023–2024, numerosi giudizi promossi dal nostro Studio Legale per conto dei Soci ANFI restano ancora pendenti dinanzi alla Corte dei Conti.
Tra questi, ricordiamo le udienze già fissate:
Toscana – 18 giugno 2025
Emilia-Romagna – 19 settembre 2025
Lombardia – 24 settembre 2025
Liguria – 10 ottobre 2025
Abruzzo – 14 ottobre 2025
Roma – 09 giugno 2026
E le Corti ancora in attesa di fissazione:
Friuli Venezia Giulia, Marche, Reggio Calabria e Lazio.
Molte altre Corti regionali, al contrario, hanno già deciso rigettando i ricorsi, ricalcando fedelmente le conclusioni della Corte Costituzionale. Anche le questioni che abbiamo introdotto successivamente — tra cui la violazione dell’art. 53 della Costituzione in tema di progressività fiscale — stanno subendo un destino simile. Le decisioni di Torino e Molise, recenti e puntuali, lo dimostrano: ogni tentativo di discostarsi dall’impostazione dominante viene ricondotto alla sentenza n. 19/2025.
È una lotta impari, lo sappiamo. Ma ad ogni udienza mostriamo i muscoli, consapevoli che solo chi insiste con determinazione può ottenere risultati, anche minimi.
E ORA? IL DIBATTITO SULLA CEDU
Negli ultimi giorni sono stati diffusi diversi messaggi da parte di soggetti che promuovono un ricorso CEDU in materia di perequazione pensioni, presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), basandosi sull’art. 1 del Protocollo Addizionale n. 1 della Convenzione EDU. Si sostiene che la mancata rivalutazione pensionistica violi il diritto di proprietà, inteso come bene economico maturato attraverso anni di contribuzione.
Viene inoltre ricordata una giurisprudenza favorevole in alcuni precedenti (Poletti, Stefanetti, Agrati) e si segnala che l’azione non comporterebbe spese di soccombenza. Alcuni messaggi, tuttavia, enfatizzano gli aspetti favorevoli tralasciando quelli critici.
IL NOSTRO PUNTO DI VISTA
Come Centro Legale ANFI abbiamo già sostenuto in passato un ricorso alla CEDU, senza però ottenere un esito favorevole. Oggi, prima di prendere posizione su una nuova iniziativa, sentiamo il dovere di fornire ai Soci un’analisi realistica:
- Solo una minima percentuale dei ricorsi proposti a Strasburgo viene dichiarata ammissibile;
- La Corte EDU non agisce in astratto, ma solo dopo un’analisi rigorosa e personalizzata di ogni singola posizione;
- Il rischio non è tanto economico, quanto di alimentare illusioni e aspettative in una platea già duramente provata.
Quando si affrontano temi delicati come la perequazione pensionistica, è doveroso evitare semplificazioni che possano generare aspettative illusorie
COSA FAREMO NOI
Come responsabile del Centro Legale ANFI, ritengo doveroso valutare con serietà ogni iniziativa, compresa quella di un eventuale ricorso CEDU in matero di perequazione delle pensioni. Tuttavia, un’azione tanto delicata non può essere avviata senza un preliminare riscontro da parte delle Sezioni ANFI.
Solo se emergerà un interesse diffuso e condiviso da parte dei Soci, procederemo con l’elaborazione di un progetto di ricorso, che sarà unitario, trasparente e tecnicamente fondato. Non saranno proposti moduli di adesione, né quantificati costi, in assenza di una base partecipativa ampia e consapevole.
È bene anche ricordare che, a partire dal 1° febbraio 2022, il termine per presentare ricorso alla CEDU è stato ridotto da sei a quattro mesi dalla sentenza definitiva nazionale. Pertanto, considerando che la decisione della Consulta è stata pubblicata il 14 febbraio 2025, eventuali iniziative dovranno essere pianificate tempestivamente.
CONCLUSIONI
Non ci facciamo illusioni, ma non abbandoniamo il campo. Ogni giorno di udienza, ogni memoria difensiva, è per noi un’occasione per riaffermare che i diritti previdenziali non sono merce residuale da sacrificare nei bilanci pubblici.
⚖️ Finché ci sarà un margine di azione legale, continueremo a perorare con rigore e responsabilità le ragioni dei nostri Assistiti.
Avv. Mario Bacci
SCARICA QUI IL MODELLO MANIFESTAZIONE DI INTERESSE ALL’AZIONE CEDU – PEREQUAZIONE PENSIONI