AGGIORNAMENTI Rimborso IRPEF – FAF
Ricorso in Commissione Tributaria per il Riconoscimento del Diritto
Con l’occasione di aggiornare i nostri aderenti sullo stato delle domande di rimborso IRPEF riguardanti l’indennità di buonuscita del Fondo di Assistenza per i Finanzieri (FAF), desideriamo esprimere il nostro più sincero ringraziamento per la fiducia accordataci da parte dei tanti Soci dell’Associazione Nazionale Finanzieri in Congedo dell’ANFI che hanno aderito all’iniziativa legale.
A oggi, tutte le domande di rimborso, sia del primo che del secondo blocco, sono state regolarmente inoltrate all’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, nonostante l’assegnazione di numeri di protocollo e alcune annotazioni nel cassetto fiscale dei contribuenti, non abbiamo ancora ricevuto alcun riscontro ufficiale in merito alla liquidazione delle richieste.
In alcuni casi, gli uffici competenti hanno respinto le domande per intervenuta decadenza del diritto, facendo riferimento ai 48 mesi dalla liquidazione del Fondo FAF. È evidente che la situazione rimane incerta e frammentata, con mancanza di comunicazioni definitive di accoglimento o rigetto.
Alla luce di ciò, è necessario intraprendere azioni tempestive per tutelare i diritti dei richiedenti. Per coloro che hanno presentato domanda nel primo blocco, sono ormai trascorsi i 90 giorni previsti per il silenzio-rigetto. Pertanto, sarà necessario valutare la possibilità di ricorrere alla Commissione Tributaria per ottenere il riconoscimento giudiziale del diritto al rimborso. Se non verrà presentato il ricorso entro 60 giorni, il diritto al rimborso sarà irrimediabilmente perso.
Perché è importante presentare ricorso?
La presentazione del ricorso è essenziale per evitare la decadenza del diritto e garantirsi la possibilità di ottenere il rimborso. È un’opzione prudente che assicura il proseguimento delle procedure senza rischi. In caso di una successiva liquidazione d’ufficio, sarà comunque possibile rinunciare al ricorso senza conseguenze negative.
Come procedere?
Invitiamo tutti coloro che desiderano proseguire con l’azione giudiziaria a versare la quota concordata entro il 23 settembre 2024. Coloro che non intendono procedere, invece, possono manifestare il proprio disinteresse inviando una comunicazione entro la stessa data.
Questo è un passo cruciale per la tutela dei diritti dei nostri aderenti e per assicurare che le richieste di rimborso non cadano nel vuoto. Invitiamo tutti gli interessati a contattare il nostro ufficio per ulteriori dettagli e per garantire una corretta gestione delle pratiche.