Una decisione “onesta“
La determinazione dello Studio Legale ha ottenuto i suoi effetti positivi. La sentenza che si pubblica integralmente, necessità, però, una breve introduzione.
Come noto, il Legislatore, con le disposizioni recate all’art. 9, comma 21, del D.L. 78/2010, ha realizzato un taglio della spesa pubblica attraverso il c.d. blocco del tetto retributivo. Venne, infatti, stabilito che gli anni 2011, 2012, 2013, 2014 e 2015 non erano utili ai fini della maturazione delle classi e degli scatti di stipendio previsti dai rispettivi ordinamenti”.
La normativa in esame ha, tuttavia, determinato un ulteriore danno a carico del personale collocato in congedo. Nulla, infatti, il Legislatore ha detto circa la determinazione della pensione per il personale collocato a riposo nel riferito periodo. L’anzianità maturata negli anni 2011-2015 non è stata considerata utile ai fini previdenziali, con la conseguenza che i militari hanno perso i benefici economici legati all’anzianità di servizio, maturati nel “blocco”. Un danno permanente che è andato ben oltre la volontà del Legislatore.
La vicenda, tuttora, suscita rabbia, anche in considerazione delle disposizioni varate a favore degli Ufficiali (art. 11, comma 7, del D. Lgs. 29 maggio 2017, n 94).Questi, infatti, a decorrere dal 1 gennaio 2018, sono stati re-inquadrati nelle rispettive posizioni economiche, tenendo in considerazione gli anni di servizio effettivamente prestato.
È evidente, però, che il “blocco” determina un ingiusto consolidamento degli effetti economici, a danno del personale collocato a riposo negli anni 2011-2015. Condizione di sfavore che lo Studio ha pubblicamente denunciato attraverso le pagine del periodico dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia “Fiamme Gialle” .
Finalmente, però, qualcuno si è reso conto dell’iniquità di un meccanismo perverso che sfoga i suoi effetti sulle pensioni. Il Giudice Unico delle Pensioni, Dr.ssa Marzia de Falco, con le decisioni nr. 57\2020 e 86\2020, ha, infatti, accolto i ricorsi patrocinati dallo Studio. Tale decisione ci rafforza nelle nostre convinzioni. La speranza, adesso, è che anche gli altri operatori del diritto possano trarre giovamento dalla decisione in commento, per porre riparo ad una vicenda che, ancora oggi, espone i militari a giudizi non sempre con esito felice.
F.to Mario Avv Bacci
Rinnovata assistenza legale